Blera: cosa vedere, come arrivare, dove mangiare

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giovedì 22 luglio 2021

Cosa vedere e dove mangiare a Blera

Cosa vedere e dove mangiare a Blera

Il paese di Blera, a mezz’ora da Viterbo, si trova su un piccolo rilievo a 260 mt s.l.m. e conta circa 3000 abitanti. Il suo toponimo deriva da una specie di ortica ed è ben attestato sin dall’epoca classica.

 

UN PO’ DI STORIA

Le origini dell’abitato risalgono all’VIII secolo a.C. come attestano le numerose necropoli rinvenute in zona alla confluenza dei torrenti Biedano e Rio Canale, ma vi sono anche tracce di un importante stanziamento databile all’età del bronzo, in discontinuità con il successivo insediamento.

Di importanza economica e strategica in epoca imperiale per la sua posizione geografica lungo la via Clodia, che collegava Roma con Cosa sul litorale toscano, nell’alto Medioevo divenne la prima diocesi della Tuscia romana e San Vivenzio, il suo primo vescovo, è ancora oggi protettore del paese.

Della via Clodia restano visibili alcuni tratti e due ponti, Ponte del Diavolo e della Rocca, del I e II sec. a.C., mentre dell’epoca imperiale diversi mausolei e ville, disseminati nelle campagne circostanti. Il nome Ponte del Diavolo deriva da una credenza popolare secondo la quale la sua imponente costruzione di tufo, a una sola arcata e senza l’impiego della malta, poteva essere solo opera del demonio.

Il periodo più florido del paese fu certamente quello etrusco quando, tra il VII e il V secolo a.C. Blera si trovava nel crocevia di collegamento tra Tarquinia, Cerveteri ed altri centri di primaria importanza come Norchia, Castel d’Asso, Tuscania, Veio e Orvieto.

 

COSA VEDERE A BLERA

A riportare alla luce i siti archeologici di Blera fu l’Istituto Svedese di Studi Classici di Roma, che con una campagna di scavi effettuata tra gli anni ’50 e ’60 del secolo scorso - alla quale partecipò attivamente anche il Re di Svezia Gustavo VI - portò a una più approfondita conoscenza della civiltà etrusca nel nostro territorio.

A suo nome fu intitolato il Museo Civico di Blera “Gustavo VI Adolfo di Svezia”, fondato nel 1994 e la cui raccolta comprende circa 600 reperti inerenti alla cultura materiale contadina, sviluppata soprattutto sul rapporto tra l'uomo e il cavallo, dalla preistoria ai giorni nostri.

Un tema di grandissimo rilievo in questo territorio, che lascia una testimonianza del rapporto antico e complesso tra “Il cavallo e l’uomo” - dal suo utilizzo a scopo alimentare a mezzo di trasporto, dalla funzione nei rituali funerari e religiosi fino all’età moderna, con la cultura della transumanza e dei butteri propri della Maremma e della campagna romana.

Con le campagne di scavi svedesi iniziò uno studio sistematico che portò alla luce anche i villaggi di San Giovenale e Luni sul Mignone, che si trovano nel piccolo borgo di Civitella Cesi, vicino a Blera.

San Giovenale comprende una necropoli dove sono visibili varie tipologie di sepolcri- a dado, a tumulo, rupestri - e un centro abitato di epoca villanoviana poi sviluppatosi con gli etruschi, che lascia testimonianza di capanne con pozzi e focolari di forma circolare, divenute in seguito rettangolari.

Questa zona era collegata ad altre piccole necropoli tramite la Tagliata delle Poggette, ancora oggi visibile e molto suggestiva.

Luni sul Mignone presenta evidenze preistoriche, tardo etrusche e medievali. Situato a 5 km dal sito di San Giovenale, la sua posizione tra le alture tufacee e le acque del torrente Vesca e del fiume Mignone lo rendono un luogo naturalmente fortificato, risultato adatto ad accogliere l’uomo in vari periodi storici.

Il Parco Regionale Marturanum, conosciuto anche come Parco degli Etruschi include, con oltre 1200 ettari di superficie, i comprensori vulcanici Sabatino e Vicano e due principali corsi d’acqua: il Biedano e il Vesca.

Il simbolo del Parco rappresenta un lupo che attacca un cervo e riprende un bassorilievo di una tomba della necropoli di San Giuliano.

Il paesaggio del parco alterna zone boschive e collinari che richiamano il territorio tipico della Maremma ed è habitat perfetto per numerose specie rare ed endemiche. Se amate il trekking e le lunghe passeggiate, questo percorso vi incanterà anche per la presenza delle numerosissime testimonianze archeologiche, che scoverete qua e là nascoste nella fitta vegetazione.

Lungo il percorso potrete vedere la Rocca di San Giuliano, circondata da imponenti mura di tufo a difesa di Marturanum, abitato etrusco e successivamente medievale, la chiesa romanica di San Giuliano, che comprende una piscina romana scavata nel tufo e dipinti del XIV e XV secolo e infine i resti della via Clodia.

Per avere una prima conoscenza del Parco è possibile visitare il Museo naturalistico che si trova all’ingresso del paese di Barbarano Romano.

Il fiume Biedano è un luogo di grande suggestione per gli amanti della natura e dell’archeologia. Le sue acque nei millenni hanno scavato nel tufo delle forre, che possono arrivare a 50 metri di profondità. Seguendo il corso del fiume partendo da Barbarano Romano il percorso sarà abbastanza impegnativo, poiché prevede l’attraversamento di ponti, dighe e cunicoli. Preparatevi dunque con un abbigliamento adatto e una piccola scorta di acqua e cibo per una pausa lungo il percorso. Non perdetevi la necropoli etrusca di San Giuliano e la chiesa, e prima di giungere a Blera un passaggio al Ponte del Diavolo.

L’itinerario da Via delle Piagge di sotto fino alla piazza del Ponte della Rocca può essere percorso a piedi, in mountain bike e a cavallo ed è accessibile per i disabili.

 

DOVE MANGIARE A BLERA

Ma Blera è anche terra di folklore ed enogastronomia. Molte le feste durante l’anno, a carattere religioso e tradizionale, che attraversano le viuzze del paese arricchite dai tipici profferli, le costruzioni in tufo e le antiche cantine: un’ambientazione medievale di tutto rispetto. Molto interessante è la Festa del Tartufo che si svolge a fine agosto, per degustare questo e altri prodotti locali.

Per assaggiare la cucina tipica locale segnaliamo La Torretta, inserita da Slowfood nel catalogo delle “migliori trattorie in Italia”, l’Agriturismo Poggio al Sasso dove provare i ravioli fatti in casa, i formaggi, il tartufo, non ultimo il vino prodotto in loco.

Se volete fare un tuffo nel medioevo, la “Cantina Da Pappetta se Pappa” è il posto che fa per voi. Ambiente rustico e gradevole, tipico esempio delle piccole trattorie di una volta il cui menù comprende, a titolo esemplificativo, fagioli con cotiche, pajata, tagliolini fatti in casa con anatra e porcini, trippa alla romana e coniglio stufato. Per terminare, buone ciambelline al vino. Se non avete molto tempo a disposizione vi consigliamo infine “Altro che pizza Blera”, dove l’offerta spazia dai prodotti di pizzeria alla carrellata di antipasti e la frittura di pesce, anche a portare via nel comodo cartoccio a cono da passeggio.

 

COME ARRIVARE A BLERA

La stazione ferroviaria attiva più vicina è a Vetralla (7 km) sulla linea FR3 Roma-Capranica-Viterbo, ed è collegata, attraverso i bus COTRAL, a Roma Cornelia (una sola corsa), Roma Saxa Rubra, Viterbo, Barbarano Romano, Bracciano, Canale Monterano, Manziana, Monte Romano, Tarquinia, Civitavecchia e Vetralla.

 

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