giovedì 18 maggio 2023
Nell’area oggi si possono ammirare non solo i resti della metropoli etrusca e romana, ma anche canyon scavati nella roccia vulcanica dai fiumi e immensi prati in cui pascolano vacche maremmane e cavalli allo stato brado. Non è raro incontrare anche cinghiali, lepri, istrici, e gruccioni nel periodo primaverile. Il Parco infatti rientra nel gruppo degli attrattori culturali, delle aree riconosciute internazionalmente per il loro valore archeologico, architettonico o paesistico.
Tutte le attrazioni all’interno possono essere ammirate attraverso visite guidate e percorsi di Archeotrekking. I sentieri principali da seguire sono tre: il Percorso breve, di bassa difficoltà e lungo due Km e mezzo; il Percorso completo, adatto a tutti e lungo quattro Km e mezzo; il Percorso natura, di poco più di un Km e mezzo. Tutti includono il suggestivo Laghetto del Pellicone, immerso nella natura incontaminata e circondato da pareti di roccia vulcanica, non a caso utilizzato come set per molti film.
La necropoli Orientale si trova sulla sponda sinistra del fiume Fiora, è raggiungibile in auto e conserva alcune delle più importanti tombe etrusche: la Tomba della Cuccumella, la Tomba delle Iscrizioni e la Tomba di François. Quest’ultima è la più importante tomba etrusca di Vulci e prende il nome dall’archeologo Alessandro François che la scoprì nel 1857. È un monumento funebre imponente, con un dromos di 15 metri di profondità e sette camere principali. All’interno si possono ammirare gli antichi affreschi sulle pareti, come quello con i prigionieri troiani sacrificati da Achille in onore di Patroclo e quello riguardante la spedizione degli eroi etruschi per liberare Celio Vibenna.
Nella necropoli settentrionale invece si possono visitare la Tomba dei Soffitti intagliati e la Tomba della Sfinge. La Tomba delle mani d’argento invece non è visitabile per problemi legati alla conservazione.
Altre testimonianze del passato sono i resti delle Porte Urbane, tra cui la Porta Ovest, vicino ai pressi di un acquedotto romano, l’Area del foro con il Tempio Grande risalente al IV a.C. e l’Arco Onorario, il Sacello di Ercole, le terme e la Domus del Criptoportico, con i suoi maestosi mosaici nel pavimento. Altri reperti sono conservati nel Museo Nazionale Archeologico, allestito nel castello medievale della Badia del XII. Vi si accede attraversando il Ponte del Diavolo o dell’Arcobaleno, alto 30 metri.
Un’ ultima attrazione da non perdere è sicuramente la Valle delle farfalle, un angolo spettacolare del Parco caratterizzato dalla presenza di piante mediterranee che fungono da habitat per moltissime varietà di farfalle.