PALAZZO DEI PAPI A VITERBO: STORIA, VISITA E COME ARRIVARE

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lunedì 3 aprile 2023

È l’emblema di Viterbo, l’attrazione principale della città dal punto di vista storico, culturale e artistico.

 

Palazzo dei Papi si affaccia su un lato sulla sottostante valle di Faul, dall’altro su Piazza San Lorenzo (o Piazza del Duomo), ed è stato costruito a partire dal 1255 da Raniero Gatti. Ha l’aspetto di un palazzo-fortezza, dato dai massicci contrafforti, e la sua imponenza doveva simboleggiare la volontà dei viterbesi di voler sottrarre la sede del Papato a Roma. Il desiderio dei cittadini si realizzò nel 1266, quando Papa Clemente IV decise di spostare la sede a Viterbo, pensando di non ricevere abbastanza protezione a Roma. Quando morì, fu sepolto in Santa Maria in Gradi. A partire da questo momento si registrarono degli avvenimenti importanti nella storia della Chiesa: il primo conclave, che impose nuove regole ferree nell’elezione dei Pontefici, ed anche il più lungo di sempre, dato dalla discordia dei Cardinali che non riuscirono nemmeno a nominare un successore a Clemente IV. Nel 1269 la sede delle riunioni venne trasferita nel Palazzo. L’anno seguente tutti i Cardinali vennero segregati con lo scopo di farli giungere a un accordo, ma il risultato fu la rimozione del tetto alla sala delle riunioni. Questo evento è documentato da una pergamena datata al 1270 intitolata «in palacio discooperto». Tuttavia, dopo minacce rivolte ai viterbesi, la sala fu ricoperta e i Cardinali furono liberati, i quali raggiunsero un accordo nel 1271. Nel 1272 Tedaldo (o Tebaldo) Visconti fu incoronato a Roma con il nome di Gregorio X.  Nel Palazzo dei Papi vennero eletti in seguito Giovanni XXI nel 1276, Nicolò III nel 1277 e Martino IV nel 1281, e vi dimorarono oltre 40 pontefici. Nel 1266 si concluse la costruzione del Palazzo, mentre la loggia a fianco venne costruita nel 1267 da Andrea di Beraldo Gatti. Una scala sormontata da due colonne porta a un pianerottolo sostenuto da un arco da cui si accede al monumento. Nella facciata invece si aprono sei grandi finestre che illuminano all’interno la Sala del Conclave. Nella sala principale troviamo tracce di decorazioni policrome sulle pareti e incavallature a vista sul tetto, ed è stata restaurata nel 1983. Dalla Sala del Conclave si può accedere all’Episcopio, che conserva statue, mobili e suppellettili risalenti a varie epoche e di ex chiese ora sconsacrate o distrutte, come ‘Santa Rosa che sconfigge l’eresia’ di un autore ignoto del XVIII secolo, ‘San Casto che venera la Madonna’ di Giovanni Baglione del XVII secolo, e una ‘Madonna con Bambino’ di scuole michelangiolesca. In una delle sale invece si possono ammirare degli affreschi con gli stemmi di tutti i Vescovi di Viterbo. La loggia costruita sul portico anteposto all’ala di collegamento con la Cattedrale di San Lorenzo risale al XVIII secolo ed è l’ultima delle logge architravate costruite a Viterbo. Nel 1277 un’ala del Palazzo crollò ferendo mortalmente Papa Giovanni XXI. La Loggia dei Papi (o delle Benedizioni, perché qui i Papi appena eletti si esprimevano con benedizioni) è stata costruita per volontà del Capitano del popolo Andrea Gatti, secondo uno stile gotico, ed è divisa in sette arcate che reggono archi a tutto sesto che creano archi a sesto acuto intersecandosi tra loro. Nella parte superiore, nella trabeazione a metope spiccano il leone simbolo di Viterbo, lo stemma della famiglia Gatti, l’aquila simbolo dell’Impero, le doppie infule e le chiavi papali. Accanto alla loggia c’è un massiccio pilastro ottagonale che contiene una cisterna dell’acqua proveniente dalla sorgente della Mazzetta. Al centro della loggia invece c’è una fontana le cui parti risalgono ad epoche diverse: un pinnacolo scolpito, una tazza decorata con teste di animali e la vasca con gli stemmi della famiglia Gatti, di Sisto VI, del vescovo Visconti di Settala e del Cardinale Raffaele Galeotti Riario. Il Palazzo dei Papi si può visitare contattando il Museo del Colle del Duomo di Viterbo. Le spiegazioni sono fornite da un’audioguida, la visita dura due ore e comprende: l’Aula del Conclave, la Loggia dei Papi, la Sala Gualterio, la Cattedrale di San Lorenzo con il Coro e la Sagrestia, fatta costruire dal Cardinale Muzio Gallo. L’orario è dalle 10 alle 19 tutti i giorni dal primo aprile al due novembre, e dalle 10 alle 17 dal tre novembre al 31 marzo. Il prezzo del biglietto singolo è di nove euro; quello ridotto (per ragazzi tra i 12 e i 18 anni, accompagnatori dei disabili e associati instagramers Italia) è di sette euro; per le scuole è di tre euro; per i gruppi (di 20 paganti) è di quattro euro con audioguide o sei euro con guida interna dedicata. La visita è gratuita per i residenti a Viterbo, i ragazzi sotto i 12 anni, e disabili con invalidità sopra al 74%. Si può raggiungere in auto prendendo l’uscita Orte dall’Autostrada A1, oppure in treno. Con l’autobus l’ultima fermata (Sacrario) dista pochi minuti a piedi da Palazzo dei Papi. 

 

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