FAGGETA VETUSTA DEL MONTE CIMINO: SENTIERI E CURIOSITÀ

  • Home /
  • Magazine /
  • FAGGETA VETUSTA DEL MONTE CIMINO: SENTIERI E CURIOSITÀ
giovedì 23 marzo 2023

È una delle faggete più grandi dell’Italia centrale e delle più antiche d’Europa; a testimoniarlo sono i reperti di insediamenti etruschi e romani ritrovati tra i faggi secolari (da qui il soprannome ‘vetusta’) che ricoprono per oltre 50 ettari il territorio.

 Il monte Cimino rimase abitato fino al 1150 a.C. circa. Nel IV secolo a.C. il bosco è stato d’aiuto ai romani di Tito Livio per evitare l’invasione delle legioni di Quinto Fabio Rulliano impegnate nella conquista dei territori etruschi, tanto che lo storico romano lo definì ‘bosco impenetrabile’. Si narra anche che i romani trovarono qui il legname impiegato nelle Guerre Puniche contro Cartagine, e secondo molte persone fu il luogo d’ ispirazione a Dante per la ‘selva oscura’ della sua Commedia. Fino al 1900 fu utilizzata come pascolo per gli animali.

Sono diverse le leggende che ruotano intorno ai Monti Cimini. Tra queste, il mito delle ninfe Melissa e Amaltea che si rifugiarono sulle sue pendici per sfuggire all’ira di Saturno. Oppure, quella secondo cui Ercole, una volta salito sulla vetta del monte, dimostrò la sua forza conficcando una clava nel terreno e facendo sgorgare l’acqua che in seguito creò il lago di Vico.

La faggeta è la meta ideale per chiunque voglia immergersi nel silenzio della natura e rilassarsi godendosi lo scenario suggestivo che si tinge d’oro e di porpora nel periodo autunnale (non a caso scelto varie volte come set di film, tra cui il ‘Marchese del Grillo’ di Mario Monicelli).

Offre la possibilità di fare lunghe passeggiate e attività sportive come trekking, la corsa o mountain bike. Interessante è anche il birdwatching.

Inoltre, lungo il sentiero principale si possono incontrare piccole aree attrezzate che permettono di svolgere allenamenti a corpo libero. Per i bambini invece è stata creata una piccola area giochi.

Dà il benvenuto la Rupe Tremante, meglio conosciuta come ‘Sasso Naticarello’ e descritta da Plinio il Vecchio come un ‘miracolo della natura’.  Si tratta di un grande masso di trachite di otto metri di lunghezza, sei metri di larghezza e tre metri di altezza, sospeso in equilibrio su una roccia. La sua particolarità è che si può far oscillare senza alcuno sforzo utilizzando un semplice bastone.

Un altro tratto distintivo della faggeta è la presenza di massi trachitici disseminati in tutta la sua area, creati in seguito all’indurimento della lava eruttata dal vulcano Cimino.

Nel bosco non sono presenti solo faggi, tra cui il ‘Vecchio’ (un faggio di circa 500 anni), ma anche castagni, cerri, carpini neri e bianchi. Il sottobosco invece, durante la fioritura, è ricoperto di bucaneve, primule, narcisi, stelline odorose, viole, ciclamini e tanti altri tipi di fiori.                                                                              

L’ ecosistema è variegato e comprende principalmente cinghiali, ricci, volpi e lepri, ma troviamo anche ghiri, gatti selvatici, picchi rossi e verdi, rapaci notturni come gufi, civette e barbagianni e diurni come poiane, astori, sparvieri e rettili come vipere e bisce dal collare.                                                                                        

Nel 2017 è stata inserita dall’Unesco nella lista del Patrimonio Mondiale Naturale dell’Umanità.                                                                            

I suoi sentieri principali sono quattro, sono segnalati e partono dai borghi di Soriano nel Cimino e Caprarola e dall’Aula Didattica della faggeta a 990 metri di altitudine, e uno raggiunge la vetta del monte Cimino.  Tra questi è compreso il primo sentiero ufficiale del CAI lungo 14 Km, con punto di partenza a Poggio Nibbio, nei pressi del lago di Vico, e punto di arrivo a Soriano nel Cimino. Al termine dei sentieri, le escursioni possono essere prolungate nei borghi circostanti: Vignanello, Bomarzo, Chia, Caprarola e Ronciglione. 

 

Articoli recenti

  • il giardino segreto garden tours

    PARCO DI VULCI, LE COSE PIÙ BELLE DA VEDERE

    Il Parco Naturalistico Archeologico di Vulci si estende per 120 ettari nella natura incontaminata dell’antica città etrusca di Vulci, distrutta dai Romani nel 280 a.C.

    leggi...
  • il giardino segreto garden tours

    PALAZZO DEI PAPI A VITERBO: STORIA, VISITA E COME ARRIVARE

    È l’emblema di Viterbo, l’attrazione principale della città dal punto di vista storico, culturale e artistico.

    leggi...
  • il giardino segreto garden tours

    MIGLIORI VINI DELLA TUSCIA VITERBESE

    La Tuscia, terra fertile grazie alla sua origine vulcanica, offre un’ampia scelta vinicola D.O.C. (Denominazione di Origine Controllata) e I.G.T. (Indicazione Geografica Tipica), venendo compresa sotto il Marchio Tuscia Viterbese.

    leggi...





Privacy Policy

Contatti

Sede legale: P.zza Dei Caduti snc
01100 Viterbo (VT), Italia