martedì 22 giugno 2021
Stivali di gomma, borraccia e pranzo al sacco, un cambio di vestiti se siete con i bambini: è tutto il necessario che vi servirà per affrontare una giornata alle Cascate di Cerveteri, immergervi nella natura incontaminata e lasciare i rumori della città. Tra le rocce ignee del vulcano Sabatino, la cui attività risale a 600 mila anni fa con eruzioni di tipo esplosivo, camminerete lungo un “Percorso ad Anello” di circa 13 km, circa 5 ore di facile percorrenza, purché arriviate ben equipaggiati e con una sufficiente abitudine a camminare.
Qualsiasi sia lo spirito con il quale partirete per questa avventura, potete stare certi che a fine giornata tornerete a casa con un’esperienza unica, che vorrete ripetere quando desidererete un po’ di pace e di svago.
In primavera e estate questi luoghi raggiungono il loro massimo splendore, soprattutto se li visiterete nei giorni successivi a qualche copiosa pioggia, che caricherà d’acqua i percorsi dei torrenti. Anche in autunno tuttavia i colori del bosco rendono il paesaggio assai suggestivo: il percorso però potrebbe essere complicato nel periodo delle piogge per l’attraversamento dei guadi e dei fossati.
Il Percorso ad Anello ci porta a visitare le 5 CASCATE, tutte balneabili.
Sia se opterete per fare il giro antiorario, che facendolo al contrario, dovrete parcheggiare al “Cimitero Nuovo di Cerveteri”. Lì troverete un cartello con la descrizione del percorso, che vi consigliamo di fotografare prima di inoltrarvi, perché in certi punti il cellulare potrebbe perdere il segnale.
Camminando lungo lo sterrato che vi troverete davanti, prima di arrivare alle cascate, incontrerete le rovine dell’antica città di Caere e dovrete girare a destra dopo aver attraversato Porta Coperta. Poco distante da essa potrete visitare anche la “Necropoli della Banditaccia”, sito etrusco patrimonio Unesco dal 2004, tra i più importanti d’Europa, che conta circa 20.000 tumuli scavati nella roccia tufacea, di cui un decimo visitabili.
All’inizio del sentiero, superato il primo guado e il fosso delle Ferriere giungerete alla prima e più spettacolare cascata, quella della Mola, o di San Giuliano, che originandosi dal Fosso di San Giuliano compie un salto di circa 30 metri.
Se l’acqua è troppo alta e non può essere guadato, si può sempre tornare indietro (circa 1 h a/r) andare al centro di Castel Giuliano e percorrere l’itinerario al contrario fino alla cascata della Vaccinella.
Per raggiungere le altre cascate, Ospedaletto, Braccio di Mare e Arenile, armatevi di Gps, spirito di avventura, e seguite le numerose indicazioni rintracciabili sul web, delle molte guide escursionistiche profonde conoscitrici di questo territorio.
Lungo il percorso, alle architetture fornite dalla natura nei millenni si aggiungono quelle dell’uomo, potrete liberare la vostra mente in un viaggio silenzioso, nel tempo e nello spazio.
Con i bambini non vi consigliamo di fare il percorso completo ma optare per un giro più corto. In una mattinata potrete divertirvi e vederne alcune, ad esempio la cascata del Vaccinello, la cascata dell’arenile e poi l’ultima tappa al braccio di mare, e seguire la strada a ritroso per tornare al parcheggio.
Altrettanto incantevoli ma meno conosciute, situate lungo un altro torrente che scende dai monti Ceriti verso il Tirreno sono le Cascatelle di Cerveteri, relativamente note a livello locale, ma senza sentieri segnati. Anch’esse balneabili, sono incastonate in una valle più chiusa rispetto al Fosso della Mola. Il paesaggio cambia repentinamente e dall’altopiano assolato si passa alla forra ombrosa.
L’accesso stradale dalla Via Aurelia verso il bivio di Marina di Cerveteri passa attraverso colline boscose. Per non sbagliare, vi consigliamo di impostare il Gps fino a Via del Fosso del Norcino, dove potrete parcheggiare per iniziare la vostra avventura. Se volterete il vostro sguardo lungo la salita della strada sterrata potrete vedere il mare.
Cenni Storici
Cerveteri è testimone della nascita di Roma e ne influenza grandemente la crescita. Confinante amica e nemica viene alla fine sottomessa, ma per molti anni i rampolli delle famiglie nobili romane ne apprenderanno i rituali e le cerimonie.
L’antica Caere si estendeva su un vasto pianoro tufaceo di ben 150 ettari. Il centro storico attualmente visibile, per lo più di età medievale, occupa solo una piccolissima parte della Caere etrusca.
Il borgo è posto su una rupe, innalzata dalla costruzione delle abitazioni. La necessità di difendersi dagli attacchi dei Saraceni e dei propri nemici infatti, indusse i signori a costruire una roccaforte, che aveva il suo centro nel castello, con torri di guardia e camminamento.
Questa rocca, più volte ristrutturata, ospita oggi il Museo Nazionale Archeologico Cerite, in cui si possono ammirare preziosi reperti, che documentano in sequenza cronologica le varie fasi culturali di Cerveteri e del suo territorio. A partire dal IX secolo a.C. fino alla romanizzazione, sono molte le testimonianze di oggetti importati da varie aree del mondo greco e dal Vicino Oriente, oltre che statue di leoni e sfingi e alla famosa statua del demone Tuchulca, di produzione etrusca.
|